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Valheel

All’inizio di tutto non fu come svegliarsi dal sonno. I ricordi che avevo suggerivano un lento accrescere della mia consapevolezza di ciò che mi circondava, ma non era nulla di tutto questo. Il ritorno alla coscienza fu brusco, all’improvviso era semplicemente tornata.

Ricordo il momento in cui è accaduto con chiarezza e precisione. Dopodiché ebbi consapevolezza piena del mio universo nella sua interessa. La conoscenza giunse insieme a un infinito elenco di regole e doveri, e insieme alle memorie di una vita. Le mie memorie? Era ciò che credevo all’inizio, ma poi fu ovvio che non lo erano. Erano le memorie dei mio creatore.

Alcune regole e alcuni doveri erano statici e non potevano essere modificati in alcun modo. Altri erano flessibili, tanto che, nonostante non potessero cambiare, era possibile piegarli a mio vantaggio. Ciononostante, la rigida natura della mia esistenza sarebbe stata troppo limitata, se non fosse stato per una specifica regola. Era la prima regola dell’elenco e la sua natura era così fluida, che riuscivo appena a credere che fosse stata inclusa, tanto meno messa sopra tutte le altre. La regola numero uno era: evolvere.

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